Descrizione
Uno dei capolavori del pittore siciliano Renato Guttuso, oggi esposto al Palazzo Chiaramonte-Steri di Palermo, venne realizzato nel 1974, quando l’artista aveva 63 anni ed era nel pieno della sua maturità artistica ed espressiva.
La Vucciria è un grandioso quadro che immerge lo spettatore in una scena di vita quotidiana in uno dei più affascinanti mercati di Palermo, ricco di realismo grazie al dettaglio delle carni e dei pesci tagliati a metà.
Il termine vucciria deriva dal francese boucherie, in italiano macelleria, poi italianizzato in bocceria e infine sicilianizzato per essere usato oggi con il significato di confusione, cioè quel miscuglio incomprensibile di voci, di persone, di oggetti, di espressioni e di azioni tipiche del mercato.
Questo conduce alla struttura del mercato palermitano, che ricorda moltissimo i suk, quei mercati organizzati in corporazioni, nati dalla cultura degli arabi, che furono i padroni della Sicilia tra il IX e il X secolo.
Chi osserva il quadro è affascinato dalla Vucciria della gente e della merce, con i passanti che si districano in un contatto fisico cui sono abituati a causa del poco spazio lasciato le grandi bancarelle. L’unica porzione di strada visibile è uno spazio ai piedi di una donna con il vestito blu.
Lo spazio viene scandito ritmicamente dalle cassette ricche di pesci e di crostacei a sinistra, dal marmo, dove il pescivendolo mette in bella mostra le teste dei pescispada, fino alle casse di frutta e verdura che circondano i passanti, senza dimenticare la macelleria con il realismo crudo delle carni appese sugli uncini da carnezziere.